Chi sono i nuovi miserabili? A Marco Paolini un’interpretazione
di MF - 30/05/2007
Combattere la vecchiezza, quello stupido irretirsi in cui si aspetta la
morte, quel risparmiarsi alla vita e
negarsi una vecchiaia dignitosa. I
nuovi miserabili sono, per Marco
Paolini, in tour assieme ai Mercanti
di Liquore con quello che ha defi nito
il suo “spettacolo global”, tutti coloro
che consegnano la propria vita;
tutti coloro che si sono rassegnati al
destino e vivono la loro quotidianità
di consumatori.
Lo spettacolo, che riprende il
modello del teatro-canzone di G.
Gaber, ruota attorno ai monologhi,
ragionamenti che diventano canzoni
di Nicola (alterego di Paolini) e si
ispira alla profezia di Margaret
Tatcher. Sì, perché se storicamente
I miserabili sono quelli di Victor
Hugo, i sottoproletari di Marx, dal
modello tatcheriano in poi sono
tutti gli uomini, tutte le donne,
tutte le famiglie, in un rinnegamento
trasversale della società in virtù
di una esaltazione del mercato. E’
alla Tatcher che Nicola rivolge le
sue domande per cercare di capire,
per rendersi plausibile l’assurdità
profetica dell’annullamento delle
opportunità collettive in nome di
una magnifi cazione dell’idiozia
individualista.
“Una società di consumatori è
miserabile”, denuncia e monito che
non ci salverà dal pensiero unico
delle crocchette, dal mondo de I
miserabili.
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